mercoledì 9 settembre 2015

Radicalizzare le proprie posizioni ai tempi di Internet



Ormai me ne rendo conto ogni giorno di più. Internet troppo spesso porta a radicalizzare posizioni.
Devi stare o con qualcuno/qualcosa, o contro qualcuno/qualcosa, ma mai in modo moderato. O sei a favorefavore, o controcontro. Non esistono vie di mezzo.
Per fare esempi attuali, se il trend del giorno è attaccare Bruno Vespa e sei una persona che tende ad omologarsi al pensiero della Rete quel giorno dovrai disprezzare Bruno Vespa come se non ci fosse un domani. Al contrario, se vuoi metterti in luce come Bastian Contrario, dovrai beatificare Vespa e metterlo su un piedistallo, inveendo contro chiunque non la pensi come te.
Se ti sta sul culo Salvini dovrai criticarlo qualunque cosa dica, anche se per caso dicesse qualcosa di condivisibile. Al contrario, se stai con lui gli darai manforte anche quando dirà la peggiore delle bestialità.
Non c'è spazio per i grigi in Rete. Solo bianco e nero.
Il rischio è il non riuscire più a ragionare o il vivere frustrati, con i propri pensieri in testa, inespressi per non risultare "out". La "dittatura della maggioranza" di cui già da anni parla Stefano Benni si sta realizzando in pieno. La profezia si avvera, e le minoranze subiscono il peso di una maggioranza opprimente e asfissiante.
"Sei minoranza". E il web ti punisce non dandoti una condivisione o un like e ponendoti tra i reietti della Rete.
Ma sapete che vi dico? Che il piacere del like è effimero, una valuta fuori corso nei piccoli angoli di mondo in cui i cervelli macinano ancora idee.


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