E non solo non mi stupisco ma dico, anzi, che questo risultato è a dir poco fisiologico in un'Italia ridotta in questo stato.
La crisi economica e in generale la mancanza di risorse porta a radicalizzare le posizioni, anche quelle delle persone solitamente più equilibrate.
Un tempo la Lega faceva incetta di voti solo al Nord, ma ciò non poteva bastare per vincere davvero, nonostante i leghisti si vantassero di avere dalla loro le Regioni più ricche. Oggi, il malcontento si è "spalmato" in tutte le Regioni d'Italia, per cui anche la rabbia è più facilmente sfruttabile di un tempo, e i Leghisti hanno potuto guadagnare consensi laddove prima non si sarebbero sognati neanche di presentarsi.
Il tam tam mediatico del periodo precedente le elezioni, durante il quale non si è fatto che mostrare gente infuriata che riversava la propria rabbia contro gli immigrati, è stato la miglior campagna elettorale per il secondo Matteo d'Italia, che indubbiamente ambisce a diventare il primo.
Viene da chiedersi se tutto ciò da parte dei mass media sia stato scientemente architettato, o se questo sia un risultato non voluto del quale qualcuno si starà forse già pentendo.
Una cosa è certa. Salvini dovrà studiare molto ora. Dovrà impegnarsi per fare in modo che il suo partito diventi ancor più un partito nazionale, e non destinato principalmente a una sola parte d'Italia. Per ottenere questo dovrà necessariamente abbandonare vecchi slogan e in qualche modo reinventarsi e rendersi più presentabile agli occhi di tutti. Dovrà diventare meno intollerante e tagliente e dovrà far dimenticare agli italiani chi furono i suoi predecessori.
In un certo qual modo dovrà snaturarsi e rinunciare alla natura "divisoria" della Lega. O il carroccio della Lega non andrà da nessuna parte. Solo a scatafascio.
Condivido in toto.
RispondiEliminaGrazie Corrado! Ho letto solo oggi il commento
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