giovedì 11 giugno 2015

Lancio una scaglia a favore di Umberto Eco




Sarò controcorrente, ditemi pure che sono cretina, ma per me Umberto Eco non ha tutti i torti.
Lo hanno illuso. Prima gli hanno dato la laurea ad honorem in Comunicazione e Cultura dei Media, e subito dopo a causa delle sue affermazioni lo hanno trattato come il peggior cretino della terra scagliandosi contro di lui per mezzo di ogni social network possibile ed immaginabile.
Tutto questo per aver detto che "I social permettono alle persone di stare in contatto tra loro, ma danno anche diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano al bar dopo un bicchiere di vino e ora hanno lo stesso diritto di parola dei Premi Nobel".
Dunque, io non faccio parte dell'Accademia della Crusca, né sono laureata in Comunicazione e Cultura dei Media, ma analizziamo le parole per quello che sono.
Umberto Eco non ha detto che tutti quelli che utilizzano i social sono imbecilli, ma che tutti gli imbecilli con i social hanno diritto di parola, e ha poi aggiunto che "Il problema della scuola oggi è insegnare ai ragazzi come filtrare le informazioni di Internet. Anche i professori sono neofiti davanti a questo strumento". Ha citato anche "bufale e riletture storiche fantasiose". Forse, con imbecilli voleva indicare proprio chi spaccia bufale per verità assolute.
Ragioniamo. Non è vero che su internet è necessario filtrare perché alcuni "imbecilli" mettono spesso in giro notizie che rischiano di danneggiare seriamente l'umanità intera, che spesso senza informarsi dà retta a "bufale e riletture storiche fantasiose?".
Per me è vero. Ho visto gente credere seriamente e incazzarsi per le notizie lette su Lercio.it, giornale fatto di notizie-bufala per definizione. E non è meglio quindi che qualcuno si prenda a cuore la questione e dica, forse in modo troppo diretto, che è necessario insegnare fin dall'età scolare a distinguere un po' tra ciò che è vero e ciò che non lo è?
Cavolo, prima gli diamo la laurea ad honorem, e poi lo declassiamo a imbecille ad honorem. Un po' di coerenza. Qualcosa di vero lo ha detto.
Passi il fatto che possa stare antipatico, che i suoi libri siano spesso troppo autoreferenziali e troppo "culturali" per qualcuno (me compresa che mi son persa metà del significato de "Il nome della rosa" perché non conosco una parola di latino).
Ma Umberto Eco ha una certa età e osserva con distacco certe cose.
E' falso che spesso la massa, non solo su Internet, finisce per non ragionare e agire stupidamente?
E' proprio un meccanismo che ha ragioni scientifiche, ricordo di averne sentito parlare in una qualche puntata di Piero Angela. Ma io non mi sento offesa se una persona anziana mi mette un guardia da qualcosa di potenzialmente nocivo o pericoloso.
Perché non possiamo negare che chi scrive che tutti i barconi vadano affondati o chi fa ironia sulla morte delle persone, o chi usa Internet per distruggere la vita di persone deboli esercitando spaventose forme di cyber bullismo non soffra di una qualche forma virale di imbecillità. Non lo dico con odio, ma con simpatia, giusto per dire che il cervello è fatto per usarlo.
E dunque io lancio una scaglia a favore di Umberto Eco. Non gli scaglio una lancia perché può ferire. Solo una piccola scaglia.

#UmbertoEco #imbecilli



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