giovedì 16 luglio 2015

La Merkel e il pianto della bambina palestinese




Crescono in fretta i bambini, con Angela Merkel.
Questo è il racconto breve di un piccolo "dramma" diventato virale fra gli internauti tedeschi e che ora farà sicuramente il giro del mondo.

In diretta televisiva una bambina palestinese esprime le proprie paure per il futuro al cospetto della Cancelliera.

"Sono palestinese e vivo in Germania da qualche tempo, vengo da un campo di rifugiati nel Libano. Vorrei fare l'università qui ma non so se potrò rimanere. Sono molto preoccupata per il mio futuro, vorrei poter essere serena come gli altri intorno a me."

La Merkel risponde, lapidaria: 

"Sei una ragazza molto simpatica, ma la politica a volte è molto dura: ci sono altre migliaia di persone nei campi di rifugiati, se decidiamo di accogliere tutti, non saremo in grado di sostenere questa situazione. Posso prometterti che delibereremo presto su questo tema, ma sicuramente alcuni rifugiati dovranno tornare indietro". 

La bambina esplode in un pianto inarrestabile (vedi foto). La Merkel le fa una carezza, ma ormai le lacrime hanno già preso la rincorsa e non è semplice ricacciarle indietro... 

Ora, analizzando la vicenda nel suo complesso, diamo a Cesare quel che è di Cesare. Angela è stata coerente. Non si è lasciata intenerire dagli occhioni della bambina. 
Proprio come vuole la politica che, riprendendo le sue parole, "a volte è molto dura". Certo che, se sbattere in faccia la verità ad un adulto già è difficile, sbatterla in faccia ad un bambino lo è ancor di più. 

Dunque, i complimenti alla Merkel stavolta sono doverosi. 

Complimenti per il cuore non solo blindato, ma addirittura zincato. Dovrebbero brevettarlo. 

Cuori femminili così non ne facevano più dal tempo di Bloody Mary. Non vorrei dirlo ma, stavolta, è stata più cattiva del clown di "It".




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