lunedì 22 dicembre 2014

Caro Babbo Natale, quest’anno voglio una casa




Caro Babbo Natale,
Ti scrivo per presentarti la mia richiesta di quest’anno. Tu sai che in tutta la mia vita non ti ho mai chiesto nulla e mi sono sempre accontentata dei regali che ricevevo, ma quest’anno voglio fare le cose in grande.
Per scontare tutte le volte in cui ho fatto scegliere a te, ti chiedo di portarmi una casa. So che molto probabilmente avrai dei problemi a portarla sulla slitta, ma voglio essere egoista e pensare solo a me stessa stavolta. In qualche modo dovrai farcela, così come ce la sto facendo io e tantissimi altri in questo Paese.
Se la casa non ci sta nella slitta scendi sulla terra e vai in un’agenzia immobiliare italiana anziché lappone.
Lo sai, siamo messi molto male in Italia. Continuando di questo passo, non ce la farò mai ad avere una casa tutta mia.
Il lavoro è davvero poco e non basta per tutti. I politici si scannano tra loro e passano il tempo a discutere di questioni dottrinali senza passare ai fatti. Ogni tanto spunta fuori qualche personaggio che vuol passare per Messia e finge di poter risolvere la situazione, ma puntualmente si rivela una sonora presa per il… Scusa, non volevo dirlo. Ti prego, non cestinare la mia lettera per una parolaccia. Ho tanti validi motivi per dirne più d’una.
Per giunta, oltre a lavorare poco, qui siamo oberati di tasse. Ah, volevo chiederti: ma tu la paghi l’imu sulla tua casa? E le tasse sugli aiutanti di Babbo Natale? E l’iva sugli acquisti e sulle stufe a pellet? O le tue stufe sono a legna?
Comunque, bando alle ciance, fai un po’ come vuoi ma io voglio un tetto sulla testa per andarmene via di casa. Non sono più una bambina e vorrei la mia indipendenza. Come? Le lettere dei grandi non le leggi? Vaff… Oh, scusa di nuovo. Non volevo dirlo.

Nessun commento:

Posta un commento