Quando un film è bello è bello. Ho rivisto “Io non ho paura” di Gabriele Salvatores. La storia è nata dalla penna di Niccolò Ammaniti. Non c’è bisogno di presentazioni.
Un po’ perché la loro fantasia non è frenata dall’esperienza, un po’ per la capacità di immedesimarsi nel prossimo molto più di quanto facciano gli adulti, un po’ perché i bambini non sono ben consci del pericolo, e un po’ perché tutte queste cose messe assieme permettono loro, appunto, di NON AVERE PAURA.
Un solo bambino riesce dapprima a scoprire quali siano gli oscuri piani di un gruppo di adulti tra i quali suo padre, e poi a sventarli.
Non è una storia vera, ma verosimile. Viene da pensare che Niccolò Ammaniti un adulto non l’avrebbe mai potuto scegliere come protagonista del suo libro, perché nel mondo reale e in una situazione analoga, tanti adulti si sarebbero “fatti i fatti loro”.
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