mercoledì 17 dicembre 2014

Selvaggia: chi di ashtag ferisce di ashtag perisce!


Normalmente quando scrivo non trovo fonte d’ispirazione nel gossip, ma tutta questa storia di Selvaggia Lucarelli perseguitata in massa da orde di teenager che le intasano i social network con l’ashtag #selvaggianonmentire rendendoli inutilizzabili per giorni l’ho trovata molto sfiziosa e divertente.
La Lucarelli ha dimostrato in numerose occasioni di avere la lingua affilata come un coltello quando parla degli altri, ma stavolta è stata lei ad esser presa di mira dal popolo del web.
Non dovrebbe stupirsi di quel che le è successo. Internet è per definizione uno strumendo democratico. Tutti possono farne uso e mettere in moto una macchina “distruttiva” nei confronti di qualcuno: basta trovare la chiave giusta. Selvaggia mi perdoni, ma per fortuna hanno colpito lei. Ha le spalle abbastanza larghe da sapersi difendere molto bene e non farne un dramma come molto spesso purtroppo succede. Lo sottolinea anche lei.
Eppure anche la Lucarelli sembra aver accusato il colpo, a giudicare dal post con cui ha deciso di dire la sua sulla faccenda dell’ashtag incriminato (http://selvaggialucarelli.com/2014/12/15/media/selvaggianonmentire/). I toni del post sono infatti mooolto avvelenati.
Viene da immaginarsela mentre si attacca al pc e distrugge la tastiera tanto è inviperita.
Se la prende contro gli youtuber che hanno avuto la brillante idea di bombardarla a suon di offese e per ferirli adotta come strategia quella di infrangere i loro sogni. Usa frasi come: “mi spiace dirlo, ma per la tv serve la faccia, cosa che lui ha (e qui si riferisce a Francesco Sole), molti di voi no” o “se a 20 anni state messi così, a 30, in questo paese, tra rifiuti, ingiustizie vere, disillusioni e professionalità seriamente mortificata, imbraccerete un fucile”.
Tra le altre cose, con questo post si loda e s’imbroda da sola con affermazioni come “sono una influencer coi controcazzi”, salvo poi lamentarsi del fatto che “ora i ragazzetti e le ragazzette pensano tutti di poter diventare youtuber e fashion blogger di successo”.
Trovo tutto questo davvero esilarante. Si sarà chiesta, Selvaggia, come mai il sogno di “ragazzetti e ragazzette” sia legato al web? Non dovrebbe meravigliarsene, proprio lei che grazie a web e faccia (o forse ancor più grazie alla taglia di reggiseno) ora guadagna fior di quattrini.
A tutti piacerebbe far soldi scrivendo post e dopo i post arrivare a ospitate nelle principali reti nazionali, libri e quant’altro.
Sognare è gratis, e chi di ashtag ferisce di ashtag perisce.
ps: a me sta pure simpatica!

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