mercoledì 1 aprile 2015

Italia e Pesce d'Aprile



In Italia non abbiamo più bisogno del Pesce d'Aprile ormai da anni, da quando è diventato difficile prendere sul serio qualsiasi cosa, dalla tv ai giornali, dalle radio ai telegiornali che prima erano mezzi d'informazione vera, dai politici agli insegnanti, dai comandanti di navi da crociera al macellaio che vende carne di gomma, dai medici agli ingegneri che costruiscono ponti di cartapesta che crollano al primo acquazzone.

Potrei allungare l'elenco all'infinito.



Non me ne voglia nessuno, sono categorie messe qui in ordine del tutto casuale, per esemplificare l'ascesa del caos e della scarsa serietà che la fanno da padroni su tutto.

Ognuno dice la sua, ma in fondo non dice niente, e tutti vorremmo controllare tutto, ma è un'illusione.

Vorremmo prevedere il modo in cui la natura si ribella al mondo. Se piove o farà bello non importa, niente andrà bene e qualcuno proverà a cambiarlo sprecando i suoi lamenti. "Come hanno fatto i meteorologi a non indovinare?".

Vorremmo leggere quel che passa nella mente degli sconosciuti e persino impedire il crollo di aerei con la psicologia. "Come hanno fatto gli psicologi a non prevedere che Lubitz si sarebbe portato i passeggeri con sé all'inferno?".

Grandi interrogativi che non hanno niente a che fare con il pesce d'aprile, ma neanche i post si possono prevedere. Come gli scherzi.

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