martedì 12 maggio 2015

Dio, perché ancora Nepal?






Ci sono volte in cui sorgono delle stupide, fastidiosissime domande, come "Perché proprio a me?" o "Perché a lui sì e a me no?".
Oggi è così. Mi è sorta una stupida domanda di quelle alle quali non potrò mai avere risposta.

"Dio, perché ancora il Nepal?".

Il Tetto del Mondo trema ancora. Si parla di bambini rimasti orfani a causa del terremoto, ma troppo poco spesso si dice che il fenomeno dell'abbandono non aveva bisogno di un terremoto per diventare una tragedia di proporzioni immani.
Io stessa feci il giro di diversi orfanotrofi del Nepal. In diverse aree del territorio nepalese sono attivi vari progetti portati avanti dall'Ong Ai.Bi Amici dei Bambini, a sostegno dell'infanzia abbandonata. Tengo molto a questa Organizzazione perché grazie ad uno stage con Ai.Bi ho potuto vedere con i miei occhi come si vive lontana da quel "comodo salotto" che è l'Occidente (a proposito, chi volesse contattare l'Organizzazione per dare il proprio sostegno può visitare il sito ufficiale qui ).

Ricordo con commozione la prima volta in cui varcai il cancello di un orfanotrofio. Fu come varcare un cancello per la prima volta. Se il cancello è una barriera tra ciò che sta dentro e ciò che sta fuori, quello lo era davvero. Fuori da quel cancello non c'era niente che potesse avvicinarsi a ciò che stava dentro. Una totale mancanza di affetto e calore umano regnava su tutto. Troppi bambini da accudire e nessuno che ancora avesse deciso di far loro da padre e da madre.
Se non l'avete provato non potete capire cosa significhi trovarsi in un attimo circondata da decine di bambini che non desiderano altro che un po' d'affetto, che tentano di invadere totalmente il tuo spazio con i loro corpicini piccoli e magri, con i loro abitini logori e sgualciti e le braccia sottili.
Dovreste provare anche solo ad immaginare la forza che esercita un bambino che vuole amore per attirarti a sé, per richiamare l'attenzione. Finché non senti quella forza stenteresti a credere che un bambino possa averne così tanta.

C'è davvero tanto da fare laggiù, e non è mai abbastanza. Non oso immaginare a quale sarebbe il destino dei bambini degli orfanotrofi se non ci fossero dei cooperanti che provano a portare un po' di umanità laddove non arriva, tra direttori troppo impegnati o troppo volontariamente distaccati, perché dare un pezzo di cuore a qualcuno che forse un giorno andrà via di lì non è da tutti. Bisogna avere il cuore grande per contenere una grande quantità d'amore.

Ricordo ancora benissimo una bambina alla quale regalai un elastico per capelli. Ricordo il modo in cui lo teneva tra le mani e il sorriso con il quale lo mise al polso, a mo' di braccialetto. E ricordo ancora di più il modo in cui, sorridendo, me lo restituiva ed io, con un inglese davvero poco allenato, le dicevo "E' tuo".

Ricordo lavagne nere contro muri grigi. Un grigiore generale, spezzato soltanto dai sorrisi dei bambini.
Ricordo le baracche dei villaggi, addossate alle palme. Le palme sembravano muri portanti, tanto sbilenche erano le travi.
Ricordo donne fare frittelle di riso per strada. Erano buone. Quanto erano buone, quelle frittelle. Persino i ceci mangiati a colazione immersi in non so che tipo di salsa piccante insieme alle patate, erano buoni. Tutto ha un altro sapore laggiù.

E diventi piccolo.

Io lo so che sono piccola, lo so. So bene di essere piccola quando chiedo "Dio, perché ancora Nepal?". Lo domando a qualsiasi Dio in ascolto, foss'anche al Dio dei terremoti, o al Dio delle montagne. Perché, Dio del Mondo, chiunque Tu sia, sconquassi ancora quelle terre già provate da ogni tragedia? La guerra, la fame, le alluvioni, le vecchie malattie in Occidente già debellate, e ora anche il terremoto. Una nuova prova.
Se fossi brava a pregare lo farei, affinché quegli Uomini avessero ancora la forza di combattere.
E affinché, se fosse possibile, dessi loro un po' tregua.

3 commenti:

  1. Grazie a te Stefania! Ho letto ora il tuo commento qui! :) Se per caso volessi seguire il mio blog ho un profilo Facebook collegato: https://www.facebook.com/manuela.podda82

    RispondiElimina