venerdì 18 marzo 2016

Cheeese! (questa è per chi sa far sorridere)



Voglio un sorriso da foto di laurea, o di quelli da prima comunione che anche se non ti dicono di fare "Cheese" è molto più che cheese, perché il cheese ce l'hai già in modalità automatica.
Di quei sorrisi col botto, da "sflashare" la macchina fotografica, di quelli che ti ricordi per mesi e anni e a distanza di anni ancora ne parlano "Quant'era sorridente quel giorno...".
Di quelli da fare invidia anche ai fortunati che vengono scelti per fare le pubblicità del dentifricio, o del mese della prevenzione dentale, da far impallidire un dentista che normalmente trova sempre qualche lavoro da farti fare ma con un sorriso simile no, neanche il dentista ha da obiettare...
Un sorriso da scriverci una poesia, da lasciar tutti di sasso, e che sia contagioso tanto da passare alla storia come la peste nera, ma in positivo, e impattante come la deforestazione amazzonica, ma contemporaneamente eco-sostenibile.
Che ne possano parlare per giorni i tiggì, com'è successo per Charly, tutto con l'accento sulla i ma senza spargimenti di sangue, perché un sorriso è innocuo, è benefico, è esplosivo senza fare boom. Un sorriso è per sempre ma non come un diamante: è molto di più.

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