venerdì 18 marzo 2016

Ode a questa grande città. Con ironia: chi pensa di riconoscerla si sbaglia :)



C'è gente, in questa città, che ne sa due di righe. Si imbuca agli apericena migliori e agli altri lascia solo le olivette o le briciole del guttiau. Gente che ti manda in tempo record a fanculo per un parcheggio. Gente che ti riga la macchina, per un parcheggio. Gente che la macchina te la ruba direttamente, e non per un parcheggio ma perché è proprio "mallipigara". Gente gaggia, gente figa, gente che di movida ne sa. Gente che per parlare con altra gente che sta nella propria stessa casa urla per far sapere tutto a tutti, perché la gente di questa città non ha paura di essere sentita, non è come i "biddai pagubessiusu" che hanno vergogna anche di parlare. La gente di questa città è evoluta, stende la roba nei fili in cui le madrone si allenano per perfezionare i loro numeri da circo (sono esperte funambole e con laurea specialistica in passaggio nelle strettoie, si sa) e dà la colpa sempre a qualcun altro per tutto, anche per la propria stessa inciviltà. Per le cartacce in strada, per le scritte sui muri, per i bus ancora in rodaggio e già lerci, per i barboni raggomitolati negli angoli, per gli extracomunitari, per quell'altro autoctono del rione di fianco che prima o poi si spera che se ne vada, per il traffico, per gli scioperi di venerdì, per tutto ciò che non va. Nonostante tutto, però, siamo sempre qua. Perché è proprio questa, la miglior città.

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