domenica 4 dicembre 2016

Siate felici a modo vostro

Si fa presto a dirlo, quando si chiacchiera tra amici. Quelle persone NON possono essere felici: una ha debiti, un'altra è cornuta, un'altra ancora non ha un lavoro, una è troppo bella per non esser rifatta perciò non si accetta per com'è,  quell'altra invece è troppo brutta. Analizziamo le  vite degli altri dall'esterno, collocandole in range di felicità. Eppure, se ci soffermiamo a pensarci, la felicità è relativa. Ci sono popolazioni che fanno festa ai funerali, società in cui i nuovi nati vengono accolti con un pianto. L'esser felici per ciò che gli altri considerano motivo di gioia non è vera felicità. L'esser felici è una sensazione che viene dall'interno. Si può avere tutto secondo il resto del mondo e non avere niente secondo noi. Si può esser felici di avere poco, di avere appena più di niente, o felici di esser felici nonostante non si abbia niente. In tutto questo, solo una cosa conta: sentirsi felici o tristi quando e per cosa si vuole. Un concetto di una banalità estrema, ma che senza rendercene conto è passato dall'apparir scontato a teoria fantascientifica. Non ridere solo perché per tutti ora dovresti ridere. Non piangere solo perché per tutti ora dovresti piangere. La vita non è il copione di una pièce teatrale in cui si dice all'attore che faccia fare ad ogni battuta.

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