Quirinarie. Non si capisce più nulla di quello che sta succedendo.
Grillo inizialmente diceva no a Prodi. Molti dei suoi lo stanno abbandonando e chi gli è rimasto fedele afferma di non voler votare per Mattarella. A quanto pare, la scelta del M5S ricadrà su Imposimato.
Non c’è convinzione nel Movimento, ma non di meno mi preoccupa questa improvvisa scelta di togliere fuori Mattarella dal cilindro.
Io non l’ho mica capita questa nomination!
Prima, dai cilindri tiravano fuori conigli.
Ora tirano fuori avanzi della Prima Repubblica, uomini dei tempi che furono. Tempi che, in un modo o nell’altro, sono stati l’anticamera di quest’Italietta da dimenticare.
Non discuto le ipotetiche qualità morali di Mattarella, che sarà pure onesto e integerrimo, ma si tratta comunque di uno che rientra nella categoria dei vecchi uomini di potere, che magari non hanno manco fatto niente di male (magari), ma per i quali provo comunque una forte diffidenza. Uomini di potere, figli di figli di potenti, capaci di mettere d’accordo i potenti di oggi, che se non si mettono d’accordo optano per altre vecchie glorie come Amato o Prodi pur di ripescare da quegli ambienti che con gli italiani veri e con i comuni mortali non hanno nulla a che vedere.
Sergio Mattarella, un po’ democristiano e un po’ di sinistra (ancora non l’ho capito). Il padre fu uno dei fondatori della Dc, e lui divenne deputato a 42 anni. Suo fratello, pure, militava in politica agli alti livelli, tanto che da governatore della Regione Sicilia divenne bersaglio di cosa nostra, che emise la sua condanna a morte.
Che sia un uomo giusto o che non lo sia, mi dispiace, per me rappresenta un passato colpevole del fatto di averci condotti sin qui. Un passato in cui se non eri figlio di nessuno non andavi da nessuna parte, e che arriva fino al 2015 per ricordarci che è ancora così.
E allora, prenderò troppo sul serio l’ipotesi che Magalli salga al soglio dopo essere stato nominato per gioco, ma spezzo una lancia in favore di Giancarlo. Sarebbe un po’ da commedia all’italiana.
Uno che non centra nulla con i giochi della politica si ritroverebbe improvvisamente catapultato in una realtà nuova.
Magalli è un presentatore che pur militando nelle reti Rai non è mai stato preso troppo sul serio dai telespettatori. Un outsider che pur stando lì non è mai stato messo al pari di Pippo Baudo, Carlo Conti o Fabio Fazio. E’ rimasto anonimo nonostante stesse al centro. Non ha mai fatto impazzire i dati dell’audience.
Proprio questo suo restare indietro mi piace. Mi piace il fatto che non abbia mai raggiunto le più alte vette nonostante sia da anni in pole position.
Se fosse un signor nessuno mi piacerebbe ancor di più.
Ma le vecchie carcasse della politica, vi prego, no!
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