mercoledì 29 aprile 2015

Appalti truccati in Sa die de sa Sardigna



28 Aprile 2015.
I sardi stavano tutti a festeggiare simbolicamente "Sa die de sa Sardigna" con le loro barchette di carta, simbolo della cacciata dei Piemontesi del 1794, quando nei giornali è apparsa la notizia di appalti truccati che interesserebbe svariati Comuni dislocati da un capo all'altro della Sardegna.

Immediate le reazioni via social network. Qualcuno dice "E' cosa nota. Tutti sapevano ma nessuno parlava". C'è chi dice che quei soldi di cui si parla sono pochi. Forse c'è dell'altro.
Qualcun altro dal profilo di Anthony Muroni, direttore dell'Unione Sarda, tenta una difesa in corner "Sono brave persone, hanno fatto tanto per il loro paese", riferendosi agli amministratori.

Le indagini sono ancora in corso. Nel nostro sistema giuridico vige la presunzione di innocenza e io, che sono del tutto estranea al mondo degli appalti, non posso farmi un'idea chiara, ma i difensori aprioristici degli indagati non riesco proprio a capirli.

Almeno attendi, valuta, aspetta di farti un'idea e di capire meglio. No, sono buoni e non possono aver fatto nulla, anzi è da condannare chi indaga secondo questo punto di vista!
Poniamoci dalla parte della legalità, ogni tanto. Si verifica, si indaga! Se è tutto pulito la verità verrà fuori.
Non partiamo dall'assunto contrario, che non sia necessario andare a fondo. Non dobbiamo temere la giustizia e la legge. Sono nostre amiche.

Solo cambiando il punto di vista potremo di nuovo solcare le onde con le nostre barchette!


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